Le opzioni da prendere in considerazione per soddisfare la domanda di approvvigionamento di metalli rari, utilizzando metodi alternativi alle miniere.
La domanda – sempre più crescente – di metalli rari, fondamentali per la transizione ecologica e tecnologica, pone degli ostacoli sul cammino da intraprendere, in tal senso, in termini di sostenibilità ambientale e di approvvigionamento. Per far fronte, dunque, a queste problematiche, si stanno esplorando varie alternative alle miniere tradizionali, in modo da ridurre l’impatto ambientale e garantire una fornitura più sostenibile di queste risorse.
Alternative alle miniere tradizionali: Urban Mining, le miniere nelle città
Tra le delle strategie che si stanno vagliando, negli ultimi tempi, per bypassare l’estrazione nelle miniere tradizionali c’è l’urban mining, che consiste nel recupero di metalli preziosi e rari dai rifiuti elettronici e da altri materiali dismessi presenti nelle aree urbane.
Tale approccio permette di trasformare i rifiuti in risorse, riducendo, in questo modo, la dipendenza dalle miniere tradizionali e, al contempo, limitando l’impatto ambientale associato all’estrazione.
C’è, poi, lo slow mining, estrazione su piccola scala, condotta con metodi artigianali e gestita direttamente dagli operatori.

Questo modello ha come obiettivo quello di ridurre l’impatto ambientale e sociale dell’estrazione mineraria, promuovendo – al contempo – una maggiore responsabilità sociale e una riduzione del consumismo. Tuttavia, la sua applicabilità su larga scala è oggetto di dibattito, considerando la crescente domanda – a livello mondiale – di metalli rari.
Piante iperaccumulatrici: l’estrazione sostenibile dalla natura
Un’interessante alternativa alle miniere tradizionali è rappresentata anche dalle piante iperaccumulatrici, organismi vegetali capaci di assorbire e immagazzinare metalli pesanti e rari presenti nel terreno.
Questo processo, conosciuto, tecnicamente, col nome di phytomining, consente di coltivare queste piante su terreni ricchi di metalli, estraendo risorse preziose in modo ecologico e sostenibile. Tra i metalli recuperabili ci sono, ad esempio, il nichel, il cobalto e lo zinco, utili per l’industria tecnologica e la transizione ecologica.
Tale pratica, nei fatti, riduce l’impatto dell’estrazione mineraria tradizionale, favorendo, contemporaneamente, il recupero di terreni contaminati, ma non solo: lo stesso, infatti, permette una produzione decentralizzata e sostenibile di metalli rari.
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ultimo aggiornamento: 4 Febbraio 2025 10:45